L'HANNO FATTA PIANGERE...
Il 2006 è stato l’anno piu' infausto nella storia della Juventus, e' molto probabilmente l’anno piu' infausto nella storia del calcio italiano. Sul piano puramente sportivo (cioe' quello meno importante) si sono registrati l’ingiusta retrocessione in serie B e l’ingiusta revoca di due meritatissimi scudetti vinti sul campo contro tutto e contro tutti, con la conseguente diaspora di numerosi campioni che, chi per un motivo e chi per un'altro, sono andati a fare le fortune di altre squadre! Sul piano umano, e vado a memoria, ci sono stati la prematura scomparsa del magazziniere Francesco Romeo, il tentato suicidio del team manager Gianluca Pessotto e l’atroce morte dei due calciatori diciassettenni della formazione Berretti. Una tragedia, quest’ultima, non certo isolata nella storia della Juventus.
Solo per rimanere agli ultimi vent’anni o poco piu', e anche qui vado a memoria, la Juve ha vissuto l’orribile strage dello stadio Heysel (1985), la tragica scomparsa in un incidente automobilistico di Gaetano Scirea (1989) e la morte per leucemia, nel 1995 e a soli 23 anni, del forte difensore salernitano Andrea Fortunato.
Sul fronte proprietario, ovvero in seno alla famiglia Agnelli, si sono avuti nel 1997 la scomparsa per una rara forma di tumore (denominato cancro clinico, perche' procurato!) di Giovannino Agnelli, figlio di Umberto, e nel 2000 il pseudo suicidio (altro assassinio!) di Edoardo, figlio dell' Avvoca Gianni.
Fatti che smentiscono l’ennesimo calunnioso luogo comune (uno dei tanti, c’e' solo l’imbarazzo della scelta) sulla Juventus, e cioe' che si tratti di una squadra particolarmente fortunata, privilegiata dal fato oltreche' dalle presunte manovre del Potere degli Agnelli. Infami diffamatori!
In realta' e' proprio il contrario, la Juventus puo' dirsi nel complesso una squadra tutt’altro che fortunata. C’e' pero' una qualita' che la contraddistingue (che contrddistingue, per meglio dire, coloro che l’hanno guidata e i suoi tifosi) ed e' quella di avere sempre saputo rialzarsi, e in fretta, dalle tante batoste assestate dalla sorte, e dagli abusi dei poteri occulti (che poi tanto occulti non sono). Abusi purtroppo, quale per un "motivo" e quale per l'altro, sempre supinamente accettati dalla proprieta'.
Cio' in virtu' di un’inesplicabile forza morale derivante da quello che vorrei chiamare un potente senso del dovere legato ai Fratelli Agnelli: il dovere di essere sempre e comunque, come per una sorta di “superiore investitura”, dignitosi e saldi. Sara' cosi' anche questa volta, non ho dubbi al riguardo. E' mi piacerebbe che, se questo mio presaggio, nel prossimo decennio si avverasse, se saro' in vita, che qualcuno me ne dasse atto. O, se non dovesse avverarsi, me lo rinfacciasse. Sempre nella speranza, che a deciderne le sorti, fosse l'ultimo degli Agnelli in vita. E' non gli infedeli!
INSCINDIBILE
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SECONDO I DATI ELABORATI DALL'UNIVERSITA' DI MESSINA E DALLA QUEEN
UNIVERSITY DI LONDRA I BIANCONERI HANNO AVUTO UNA MEDIA PUNTI PIU' BASSA
CON I FISCHIETTI CONSIDERATI AMICI - ECCO, CHE ANCORA UNA VOLTA,
GIRAUDO & MOGGI AVEVANO RAGIONE
PIETRO NAVARRA: JUVE DANNEGGIATA DAGLI ARBITRI INDAGATI
Dottor Navarro, dove è nata l'idea del vostro studio?
«Il nostro studio è nato quasi per caso, ma adesso siamo in grado di dare alcune risposte statistiche al fenomeno di Calciopoli: se c’è stato un campionato, sleale, parallelo, Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina lo hanno giocato con alterne fortune».Il professor Pietro Navarra, pro-rettore all’Università di Messina, ci introduce nel viaggio all’interno di un’analisi che apre inedite riflessioni sul caos del calcio italiano. Uno studio (presto finirà sulle colonne di alcune fra le più importanti riviste scientifiche) compiuto insieme ai colleghi Walter Distaso e Leo Leonida della Queen Mary University of London e Dario Maimone Ansaldo Patti dell’Università di Messina.
Professor Navarra, qual è stato il vostro punto di partenza?
«Abbiamo raccolto i dati relativi a tutte le partite del campionato 2004-05 ed abbiamo svolto alcuni test per verificare la validità dell’ipotesi secondo cui la performance delle 4 squadre sotto esame sia stata influenzata positivamente dai 9 arbitri indagati dalla procura di Napoli».
Quali parametri avete usato?
«Abbiamo calcolato il fattore campo e la forza di ogni singola squadra a cui abbiamo assegnato un determinato valore. All’arbitro sotto indagine è stato dato un particolare peso specifico: il nostro obiettivo era quello di dare risposta all’interrogativo se esiste una relazione sistematica tra i risultati delle squadre sotto inchiesta e le partite da esse giocate e dirette dai fischietti indagati».
Tecniche econometriche applicate al fenomeno Calciopoli: il verdetto?
«I nostri risultati dimostrano come gli arbitri indagati non hanno influenzato la probabilità di vittoria nelle partite da loro arbitrate quando a giocare erano Milan e Fiorentina, mentre hanno condizionato l’esito delle gare di Juventus e Lazio, ma in modo opposto per i due club».
Juventus e Lazio con fortune diverse?
«Se per la Lazio la probabilità di vittoria cresce sistematicamente, la stessa diminuisce altrettanto sistematicamente nelle partite giocate dalla Juventus».
A quale interpretazione vi hanno portato i numeri in vostro possesso?
«L’ipotesi che più ci piace seguire è quella dell’esistenza di un campionato parallelo dove la Juventus ha giocato piuttosto male visto i grafici in nostro possesso. E, dove, al contrario la Lazio si è ben difesa».
«Nel campionato parallelo c’erano in lizza diverse forze, ognuna decisa a condizionarne l’esito. Una cosa sia comunque ben chiara, i risultati delle analisi non devono essere assolutamente considerati come una verifica del comportamento lecito o illecito dei dirigenti e delle società coinvolti nello scandalo».
Se, statisticamente, la Juventus risulta uscire con probabilità di vittoria in regresso quando ad arbitrarla sono stati i nove fischietti indagati, si può affermare che non ha guadagnato punti?
«Un’affermazione che, se è vera l’ipotesi dell’esistenza di un campionato parallelo giocato fuori dal campo, ci porta a dire che nessun’altra squadra vince il campionato al posto dei bianconeri perchè altrimenti avremmo potuto quantificare i punti da togliere ai bianconeri».
Oltre all’ipotesi dell’esistenza di un campionato parallelo, quali interpretazione di Calciopoli suggerisce la vostra analisi?
«Sono emerse altre due interpretazioni. La prima ci porta a sostenere che non esistesse alcuna relazione organica fra società e dirigenti con l’obiettivo di condizionare il campionato attraverso le designazioni arbitrali. E, questo, per gli stessi effetti contraddittori del ruolo degli arbitri sulla performance sportiva delle squadre deferite».
E, la seconda?
«Si può sostenere l’esistenza di tali relazioni, ma dalla scarsa produttività visto come Milan e Fiorentina risultano non aver avuto in modo sistematico nè benefici nè danni, come la Juventus abbia avuto solo danni e la Lazio, unica, ne abbia beneficiato. Noi, ripeto, preferiamo riflettere sull’ipotesi sistemica per noi più interessante che ci porta a configurare l’esistenza di un campionato, sleale, parallelo con forze diverse in campo e giocato con alterne fortune dalle società sotto indagine».
Un campionato, sleale, parallelo che sembrerebbe dal punto di vista
scientifico avallare la tesi di Moggi quando l’ex dg bianconero parla di
una Juventus costretta a difendersi, dall'impero meneghino!
Il rossoneroazzurro Impero del Male
ELIMINATO LO STALLIERE (LUCIANO MOGGI), LA BANDA DI LADRI DI CAVALLI
(GLI ARBITRI CORROTTI) CON IL LORO BOSS (IL CORRUTTORE ADRIANO GALLIANI)HANNO POTUTO CONTINUARE INCONTRASTATI A RUBARE I CAVALLI
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