Qualcuno volò sul nido del Palombo
Per la seconda volta (dopo la scelta dell'abbreviato) Giraudo non fa un favore a Moggi e alla Juve.
Se la prima volta fu un errore di valutazione, questa volta è frutto di un calcolo, e fa dire a Palombo che Giraudo merita la non-radiazione perché, sottinteso a differenza di Moggi, se ne è stato zitto 5 anni.
Come se la sospensione di 5 anni inflittagli dalla giustizia sportiva riguardasse anche la facoltà di parola e di manifestazione del pensiero.
L'apologia del silenzio fatta da un giornalista è uno scherzo del destino.
Di buono c'è che anche il Palombo si è reso conto che per la radiazione, da infliggere a distanza di 5 anni, occorre necessariamente valutare come in questi 5 anni il soggetto si è comportato. Altrimenti perché aspettare 5 anni a radiarlo?
Con un piccolissimo sforzo il Palombo avrebbe potuto volare più in alto, e arrivare alla conclusione che la valutazione della condotta andrebbe fatta con riferimento alle sanzioni inflitte: ha gravemente contravvenuto il soggetto al provvedimento di sospensione? O peggio, ha continuato a commettere fatti analoghi a quelli sanzionati che hanno portato alla sospensione? In sostanza, è tuttora pericoloso per l'ordinamento sportivo o vogliamo vedere anche il colore dei calzini?
In fondo quel che a Palombo appare invece rilevante è qualcosa che potremmo definire "lesa maestà mediatica", ossia l'essersi difesi fuori delle aule giudiziarie o quelle paragiudiziarie della cosiddetta giustizia sportiva, facendo ricorso ai media.
Nel sacro tempio della Dea Gazza solo i chierici hanno accesso.
Inviato da E. Nicastro
Nessun commento:
Posta un commento